TOWARDS THE LIMITS OF NECESSITY

 

 


Masaki Iwana(Giappone/Francia) + Le Quan Ninh (Francia)
TOWARDS THE LIMITS OF NECESSITY
workshop di danza Butoh e percussioni per danzatori, musicisti, artisti, educatori
10>14 novembre 2010
Milano - Teatro dell’Arte

 
Rifiutando ogni forma precostituita, negando valore stesso al concetto di forma, indagando il lato oscuro,
nascosto del corpo e del suono, il loro aspetto organico, archetipico, preculturale, questa ricerca esplora i limiti di ognuno di noi.
 
Lê Quan Ninh  (Paris, 1961)
Musicista precoce - entra in conservatorio all'età di 16 anni e si laurea a 20 - oltre a una formazione
tradizionale come pianista e percussionista, Lê Quan Ninh inizia a sviluppare un vivo interesse per
l'improvvisazione grazie all'incontro col sassofonista Daunik Lazro che lo incoraggia nell'esplorazione
di quest'arte.
Dal 1986 è uno dei membri del
Quatuor Helios, un gruppo di percussionisti che crea le proprie opere
unendo musica, teatro e nuove tecnologie e dal 1993 inizia a sperimentare col gruppo l'interazione tra
strumenti acustici e computer in improvvisazione e nella composizione.
Sin dagli anni Ottanta partecipa a numerosi incontri in Europa e America suonando regolarmente con
gruppi che mettono in dialogo musica acustica ed elettroacustica, improvvisazione, "performance art",
danza, poesia, cinema sperimentale, fotografia, video e altro ancora. Dal 1992 al 2002 è infatti fondatore dell'Associazione La Flibuste a Toulouse, impegnata nell'organizzazione e presentazione di opere
di improvvisazioni in relazione ad altre arti.
Nel corso della sua carriera come improvvisatore e insegnante ha incontrato e tessuto relazioni
con numerosi danzatori come: Masaki Iwana, Valérie Métivier, Nakamura Yukiko, Michel Raji, Pascal Delhay,
Olivia Grandville, Franck Beaubois and Patricia Kuypers, Kirstie Simson.
Innumerevoli sono state le collaborazioni con musicisti come: il chitarrista Jean-Christophe Aveline, il clarinettista Misha Lobko, e il sassofonista Daunik Lazro, Michel Doneda, il bassista Peter Kowald, George Lewis, Martine Altenburger e molti altri ancora.

Masaki Iwana (Tokyo, 1945)
Danzatore, coreografo, formatore, regista Masaki Iwana è oggi uno dei danzatori e performer
più acclamati di danza Butoh. Inizia la sua carriera nel 1975 e fino al 1982 ha presentato 150 performance
sperimentali in alcune delle quali compare completamente nudo e immobile. Da allora in Europa e in Giappone
ha presentato performance e workshop in 35 paesi e ha creato “lavori” costruiti profondamente sulla sua estetica.
E’ fondatore e direttore dell’istituto La Maison du Butoh Blanc nato per la ricerca della danza Butoh.
Nel 2006 ha diretto il suo primo film Vermilion Souls’.
Alcuni dicono che l'essenza del Butoh sta nel meccanismo attraverso il quale il danzatore smette di essere
se stesso e diventa qualcuno o qualcosa d'altro. Questa concezione della danza è evidentemente molto diversa
da quella convenzionale in cui il corpo del danzatore esprime un'emozione o un'idea astratta.
La cosa importante non è trasformarsi in qualcuno o qualcosa, ma la metamorfosi in sé, il fatto che ci si trasformi.
 "You can dance like a flower, you can imitate it and it will become the flower of everyone, banal and lacking
interest; but if on the contrary, you put the beauty of that flower and the emotion that it evokes into your dead body,
then the flower you will create will be unique and true" Kazuo Ohno. (Puoi danzare come un fiore, puoi imitarlo
ed esso diventerà il fiore di tutti, banale e di scarso interesse; ma se, al contrario, metti la bellezza di quel fiore e l'emozione che evoca dentro il tuo corpo morto, allora il fiore che avrai creato sarà unico e vero)
Non è dunque la descrizione o la simbolizzazione che stanno alle fondamenta del Butoh.
E' la metamorfosi. E' questa ricerca che costituisce la forza del Butoh.

Potra' sembrare un'affermazione affrettata ma il buto e', di fatto, gia' dentro di voi. Il mio lavoro
e'trasmettere un metodo per liberarlo, tuttavia cio' non e' possibile per chiunque: poter danzare
il buto dipende dall'interesse, le aspettative, i pentimenti, le gioie, i drammi del vissuto, e con essi
dall'esperienza e dalla memoria che dimorano o meno nei vostri corpi. Dato che tutto cio' e' espressione,
sono necessarie capacita' e responsabilita' per coordinare il tutto.Io per primo non ho interesse per coloro
che percepiscono il buto come gestualita' e forme esotiche e di conseguenza cercano meramente di
apprendere la tecnica[…].
Mi auguro che aderiscano alle mie iniziative persone estremamente normali, quelle che possono
condividere con altri le proprie sensazioni del vissuto, piuttosto che cerimoniosi professionisti di danza,
ricchi di tecnica, o "amanti del buto" alla ricerca di eccentricita'” – Iwana Masaki, in Tokyo


STRUTTURA DEL WORKSHOP
Sono previste 5 ore quotidiane di lavoro per 5 giorni. Il workshop si svolge sul palcoscenico del Teatro dell’Arte.
Nelle prime due ore si lavorerà separatamente con i due artisti, i danzatori con Masaki Iwana e i musicisti con
Le Quan Ninh. Nelle tre ore successive il gruppo verrà unito per lavorare assieme ai due artisti sulla pratica improvvisativa. Il workshop è a numero chiuso (max 22 partecipanti)

ORARI
mercoledì 10 novembre ore 14>19
da giovedì 11 a domenica 14 novembre ore 11>16

LUOGO
Teatro dell’Arte
Milano – viale Alemagna 6  (MM Cadorna)
 
COSTI
195 euro + tessera Takla (5 euro)

ISCRIZIONI
Inviare un breve cv con la richiesta di partecipazione all’indirizzo info@takla.it.
Il pagamento si effettuerà tramite bonifico bancario con un versamento di acconto di 90 euro
(Banca Intesa IBAN IT53G0306909455625014423701).
Il saldo si effettuerà il primo giorno di stage. In caso di rinuncia al workshop l’acconto non verrà restituito.
Le iscrizioni scadono il 10 ottobre.

INFORMAZIONI
Takla Improvising Group
Info@takla.it  www.takla.it
Tel 02 55183323 / cell 335 8380533


Il workshop è inserito all’interno del Festival Pulsi VII edizione che si svolgerà presso
la residenza Takla Making Arts dall’11 al 28 novembre 2010
Con il contributo di Fondazione Cariplo/Progetto ETRE